Faccetta nera e italiana
sabato 30 gennaio 2021
domenica 24 aprile 2016
Clatetta Petacci e Benito Mussolini - Assassinati dai partigiani a Mulino di Mezzegra il 28 aprile 1945, a guerra finita
Chi si vendica
dopo la vittoria
è indegno di vincere
Voltaire (Saul)
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Giulino, 22010 Azzano CO, Italia
giovedì 21 aprile 2016
Tam Angela Maria - Ausiliaria SAF - fucilata dai partigiani comunisti il 6 maggio 1945, a guerra finita
Viva l'Italia, Gesù la benedica
e la riconduca all'amore e all'unità per il nostro sacrificio
Tratto dal sito Stelle in Cielo, per gentile concessione:
La tragica vicenda di Angela Maria Tam, giovane insegnante, che fu violentata prima di essere uccisa, è riportata anche nel libro "Il sangue dei vinti" di Giampaolo Pansa a pag. 74:
"Il 4 maggio, i partigiani si presentarono alla ex Casa del fascio di Sondrio, utilizzata come luogo di concentramento dei prigionieri. Vi prelevarono 8 fascisti, 6 ufficiali e 2 civili, li condussero ad Ardenno, li obbligarono a scavarsi la fossa e li uccisero. Il 6 maggio altri 13 prigionieri a Sondrio furono condotti a Buglio in Monte e giustiziati. Erano quasi tutti ufficiali o esponenti locali del fascismo. Tra questi il federale Parmeggiani, il suo vice Mario Zoppis, altri dirigenti della federazione, il direttore del "Popolo valtellinese", Gustavo Poletti, il comandante della 3^ Legione confinaria della Gnr e una donna, un'insegnante, che pare fosse un'Ausiliaria. Si chiamava Angela Mara Tam ed era terziaria francescana. Prima di essere giustiziata consegnò a un sacerdote una lettera in cui perdonava i suoi assassini."
Per saperne di più:
Servizio Ausiliario Femminile R.S.I.Stragi partigiane
Il giornale d'Italia
Campo X, Campo dell'Onore, Cimitero Maggiore, Milano |
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Ubicazione:
23010 Buglio In Monte SO, Italia
lunedì 4 aprile 2016
Liana Malavenda, Ausiliaria della Brigata Nera Danilo Mercuri, trucidata dai partigiani, a Padova, il 28 aprile 1945 a guerra finita
NON VI TRADIREMO MAI - Milano, Cimitero Maggiore, Campo X, Campo dell'Onore |
Liana Malavenda - Milano, Cimitero Maggiore, Campo X, Campo dell'Onore |
Campo X, il Campo dell'Onore - Edizioni Ritter (clicca qui) |
LE BRIGATE NERE
UNIONE NAZIONALE COMBATTENTI REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA
ASSOCIAZIONE MEMENTO
CAMPO MILITARE DELL'ONORE, MILANO
776 DONNE UCCISE
CENTRO DOCUMENTAZIONE R.S.I.
STRAGI PARTIGIANE
CENTRO STUDI R.S.I.
INNO DELLE BRIGATE NERE
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venerdì 26 febbraio 2016
Luisa Ferida (Luigia Manfrini Farné), attrice, 31 anni, fucilata incinta dai partigiani, dopo un processo farsa, il 30 aprile 1945 a Milano
"Hai detto che volevi seguirmi ovunque, questo è il momento"
Osvaldo Valenti a Luisa Ferida un momento prima della loro fucilazione.
Tomba di Luisa Ferida (Luigia Manfrini Farné) Campo X, Campo dell'Onore - Musocco, Milano |
Per saperne di più:
Luisa Ferida (Wikipedia)
Manfrini Luisa - Dizionario biografico
Luisa Ferida, l'attrice fucilata dai partigiani
La responsabilità morale di Sandro Pertini nell'assassinio della giovane attrice
Rimozione della targa in memoria di Luisa Ferida
Lettera di Carlo Smuraglia (ANPI) contro la targa in memoria di Luisa Ferida
Il Giornale d'Italia: Luisa Ferida assassinata a sangue freddo
La targa commemorativa non voluta da Pisapia
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Cimitero Maggiore, Milano MI, Italia
sabato 6 febbraio 2016
Milazzo Angelina, 22 anni, Ausiliaria R.S.I. , medaglia d'oro al v.m. morta per salvare una donna incinta
Fede illumina.
Amore abita.
Pace amministra.
Onore adorna.
Milazzo Angelina, uccisa a 22 anni durante un'incursione aerea inglese. Medaglia d'oro al valor militare |
La tomba di Milazzo Angelina, sepolta nel cimitero militare dei caduti della Repubblica Sociale Italiana
a Milano Musocco, Campo X
|
Angelina Milazzo, Medaglia d'oro al VM, era un' Ausiliaria Femminile della Repubblica Sociale Italiana. Aveva solo 22 anni quando cadde a Garbagnate facendo scudo con il proprio corpo ad una donna incinta già ferita, durante il successivo ripassaggio dell' infame "Pippo" di turno. Il gesto le valse una copertina della "Domenica del Corriere" del Febbraio 1945.
Nacque ad Aidone (clicca qui), un piccolo paese a pochi chilometri da Enna, in Sicilia, il 18 aprile del 1922. Il padre, Filippo Lucio, mutilato di guerra e decorato con Medaglia al Valor Militare, e la madre, Nerina Bruno, gestivano un negozio di stoffe in centro. Sin da piccola, Angelina Milazzo, guardava con fascino e ammirazione le imprese compiute, dagli eroi e patrioti italiani, nella conquista dell’Unità d’Italia e successivamente nel corso della Prima Guerra Mondiale con la vittoria sull’esercito austro – ungarico. Con la Marcia su Roma, 28 ottobre del 1922, e la presa di potere da parte del Regime Fascista di Benito Mussolini, Angelina Milazzo, formò carattere e personalità grazie alla rigida e sana disciplina culturale del fascismo. Dotata di rara intelligenza si iscrisse presso l’istituto magistrale con l’obiettivo di diventare insegnante di scuole elementari. In seguito alla mozione di Dino Grandi, il 24 luglio del 1943, che determinava la caduto del Governo Fascista, l’arresto e la liberazione di Benito Mussolini con la successiva nascita della Repubblica Sociale Italiana, Angelina Milazzo, decise di abbandonare gli studi per arruolarsi, come volontaria, nel Servizio Ausiliario Femminile e seguire così la strada dell’Onore. Prima di essere assegnate ai rispettivi Comandi, le giovani donne, dovevano partecipare e superare i sei corsi di addestramento che si tennero a Venezia, Roma e Como. Inizialmente, le ausiliarie, prestavano solo assistenza infermieristica negli ospedali militari, lavoravano negli uffici e alla propaganda, allestendo posti mobili di ristoro per le truppe, come supporto allo sforzo bellico. Nel Servizio Ausiliario Femminile affluirono giovani donne di tutte le condizioni sociali e da ogni parte dell’Italia, tante ragazze quasi maggiorenni, molte sposate e parecchie madri. Già durante il corso di addestramento, Angelina Milazzo si mise in evidenza come esempio per le sue commilitoni per fede e disciplina. Terminato il periodo di addestramento, fu assegnata al Comando del Sevizio Ausiliario Femminile di Vicenza ottenendo subito una citazione all’ordine del giorno per la capacità e lo spirito di iniziativa dimostrati nel portare a termine una difficile impresa. Intanto i cacciabombardieri angloamericani aveva il compito di mitragliare e colpire qualsiasi cosa si muovesse sul territorio. Arrivavano all’improvviso, in città e nelle campagne, attaccando treni, corrieri, autovetture e persone. L’obiettivo era di spezzare il morale alla popolazione civile italiana. Il 21 gennaio del 1945, Angelina Milazzo, durante un viaggio di servizio in treno, nei pressi di Garbagnate, pochi chilometri da Milano, i cacciabombardieri iniziarono a fare fuoco. I passeggeri del treno, prontamente fermato, cercarono riparo nei prati lungo la linea ferroviaria. Una viaggiatrice, in stato di gravidanza, cadde a terra e Angelina Milazzo, invece di cercare scampo, sprezzante del pericolo si lanciò in soccorso della donna ferita, facendo scudo con il proprio corpo. Nella scorreria dei mitragliatori, la giovane volontaria del Servizio Ausiliario Femminile, fu colpita a morte da una scarica, salvando con il suo sacrificio la vita di una madre. Il gesto le valse una copertina sul giornale della Domenica del Corriere nel febbraio del 1945. Il Comandante di Brigata del Servizio Ausiliario Femminile, Piera Gatteschi Fondelli, propose ed ottenne, il conferimento della Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria di Angelina Milazzo.
Biografia di Angelina Milazzo
Servizio Ausiliario Femminile (Wikipedia)
Morti dimenticati
Associazione Memento
A tutta destra
Crimini alleati dimenticati: Garbagnate, 21 gennaio 1945
Morti per la Patria
Servizio Ausiliario Femminile (Wikipedia)
Morti dimenticati
Associazione Memento
A tutta destra
Crimini alleati dimenticati: Garbagnate, 21 gennaio 1945
Morti per la Patria
“In viaggio di servizio durante un mitragliamento aereo, sacrificava coscientemente la vita per salvare una gestante già ferita. Suggellava con l’offerta suprema la fulgida vita di volontaria”. |
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martedì 26 gennaio 2016
Pagani Edvige, fucilata dopo la fine della guerra e dopo un processo illegale a Milano, il 30 aprile 1945
fino alla morte!
Tomba di Pagani Edvige
Pagani Marangoni Edvige, di anni 32, Ausiliaria S.A.F., 8^ Brigata Nera, fucilata a Milano, in piazza Sicilia, il 30 aprile 1945 senza un processo regolare, dai partigiani.
Riposa nel Campo X, del Cimitero Maggiore di Milano, il Campo dell'Onore.
Presente!
Ausiliarie
Le Ausiliarie della R.S.I. trucidate dai partigiani
Caduti R.S.I.
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